Banca Etica, parla l'ex direttore Messina: “Puntare sul terzo settore"

📢 Dopo la recente intervista rilasciata da Alessandro Messina, candidato Presidente per la lista Re:start Banca Etica 2025, a Marco Scotti, Vice direttore di Affaritaliani.it, la Banca ha inviato una richiesta di rettifica (ora in fondo alla stessa intervista), che merita di essere approfondita.

Di seguito chiariamo i punti controversi.

📉 1. Finanziamenti al Terzo Settore: numeri che parlano chiaro

Banca Etica, nella sua rettifica, sostiene che i finanziamenti non siano in calo, ma subito dopo riconosce una flessione dell’1,8% nell’ultimo bilancio approvato. Dunque, nulla da rettificare: i prestiti sono in calo e sono sotto il 50% della raccolta per la prima volta nella storia della banca, secondo un trend decrescente secondo noi preoccupante. Se la banca vuole mantenere il suo ruolo di riferimento per il Terzo Settore e l’economia sociale, è essenziale affrontare questo deficit operativo con trasparenza e azioni concrete.

🤔 2. Reputazione e soddisfazione dei clienti: due cose diverse

La reputazione positiva di Banca Etica, costruita nel tempo grazie al passaparola tra i soci, non può essere confusa con una generica soddisfazione dei clienti. Di soci e clienti è composto lo stesso Comitato Re:Start. E qui abbiamo ascoltato storie come quella di chi ha atteso tre mesi per ricevere un bancomat, fino a rassegnarsi a cambiare banca. O quella di una cooperativa sociale costretta a rivolgersi altrove dopo sei mesi di attesa per una risposta su un fido, rischiando di non pagare gli stipendi. O dei tanti soci spagnoli che non hanno capito perché, a dieci anni dall’apertura della succursale, ancora non possano accedere ai mutui casa. Questi, come altri casi, ci hanno posto dubbi sull’efficienza e sulla capacità della banca di rispondere efficacemente alle esigenze dei suoi clienti-soci

⚠️ 3. Etica Sgr e il circuito delle banche armate

Banca Etica ha proposto una precisazione su Etica Sgr, senza però smentire i fatti: i suoi ricavi e utili continuano a finanziare il circuito delle banche armate, in particolare le banche socie Banco BPM, BPER e Popolare di Sondrio, con quote tra il 50 e l’80 per cento del totale, a seconda che si considerino gli utili o le commissioni sul collocato. Per un’istituzione che si definisce etica, questo tema rappresenta un problema grave, che mina la fiducia dei soci e dei clienti.

Noi organizzazioni e persone socie di Banca Etica abbiamo deciso di promuovere il comitato Re:Start e una lista alternativa per il Consiglio di amministrazione proprio per affermare un approccio orientato ad una gestione efficace, competente e al tempo stesso aperto al dibattito e alla sana dialettica. Solo attraverso una vera trasparenza e un ascolto autentico Banca Etica potrà ambire ad essere di nuovo un punto di riferimento per chi crede in una finanza davvero etica.

✍️ Il Comitato Re:Start Banca Etica 2025

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